Progetto “Vie Alte”
Il Progetto “Vie Alte – la montagna come occasione di riabilitazione e di inclusione sociale per le persone con disabilità” nasce dal desiderio di offrire occasioni di tempo libero, di integrazione sociale, di potenziamento delle capacità psico-motorie e della qualità della vita di persone con disabilità intellettiva e compromissioni motorie.
Attraverso l’incontro con la montagna e con la disciplina dell’arrampicata il progetto rappresenta una occasione di crescita, di scoperta, di cambiamento, di promozione del benessere per un gruppo di persone con disabilità, in un’ottica terapeutica ed allo stesso tempo di inclusione sociale. Facendo nostre le linee guida della prospettiva metodologica proprie della montagnaterapia, proponiamo attività in ambiente montano ed in palestra progettate per piccoli gruppi, ma rispondenti contemporaneamente ad obiettivi specifici e personali di ciascun partecipante.
Grazie al sostegno dei Fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese, le attività previste dal progetto sono:
Laboratorio di arrampicata indoor
Incontri settimanali condotti in palestra da un istruttore di arrampicata certificato FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) affiancato da 2 educatori e dai giovani volontari/e.
Esperienze di gruppo in montagna
Giornate in montagna realizzate insieme agli accompagnatori volontari del Cai di Bergamo, con progressivo aumento di impegno e difficoltà da tarare in base alla risposta dei singoli partecipanti e del gruppo nel suo insieme. Attività di trekking, pranzo conviviale al sacco o presso rifugi, di gioco all’aria aperta, visita di malghe, rifugi, esperienze invernali con brevi percorsi con le racchette da neve, facili esperienze di arrampicata in falesia.
Giornata aperta “La montagna è per tutti”
1 giornata aperta in montagna con proposta di sperimentazione di attività di trekking e arrampicata per persone con e senza disabilità, finalizzata a far avvicinare a queste attività nuove famiglie e persone con disabilità.
Una specificità del progetto risiede nella scelta metodologica di fare dell’integrazione tra persone con e senza disabilità la “cifra” specifica della dimensione del gruppo: crediamo infatti fortemente nelle potenzialità di crescita e di trasformazione individuale che l’incontro tra le diversità è in grado di offrire attraverso la condivisione di esperienze, fatiche, risultati raggiunti, emozioni.